Origine del quadro
Dipinta nel 1889, l'opera raffigura il paesaggio notturno che Van Gogh vedeva dalla stanza dell'ospedale psichiatrico di Saint-Rémy, nel quale trascorse i suoi ultimi anni di vita.
Sullo sfondo del quadro si scorge il paese, calmo e dai colori opachi, in netto contrasto con il cielo che, plasmato da pennellate spesse e a spirale, trasmette vivacità e un forte dinamismo, una scelta di Van Gogh che, si pensa, sia stata fatta per sottolineare il protagonismo del cielo, e non della terra.
La Notte Stellata nelle lettere di Vincent
A detta dello stesso Van Gogh nelle lettere che inviava a suo fratello Theo, questa era la vista che osservava tutte le mattine all'alba dalla sua finestra. La grande stella illuminata di bianco che l'artista definisce in una sua lettera "la stella del mattino" è in realtà il pianeta Venere.
Van Gogh parla di quest'opera, non solo al fratello, ma anche a Émile Bernard (anch'essa pittrice post-impressionista dell'epoca) alla quale scrive nel 1888: "Quando riuscirò a dipingere il cielo stellato, questo quadro che è sempre nella mia mente?"
Influenza di Van Gogh nell'arte
Questo dipinto non è solo tra i più riprodotti della storia, ma anche un capolavoro che è riuscito a ispirare pittori e artisti di diverse discipline. Uno di questi è senza dubbio il cantante Don McLean che, al leggere la vita di Van Gogh, si ispirò in questo quadro per scrivere la sua canzone più famosa: "Vincent", versionata in Italiano da Francesco De Gregori (Come un anno fa). McLean, che dichiara di essere un ammiratore della vita e dell'opera del pittore, scrive queste emotive parole:
"E quando non rimaneva più speranza alcuna, in una notte stellata, ti sei ripreso la tua vita, così come fanno gli amanti, ma io potrei avertelo detto, Vincent, questo mondo non è mai stato fatto per persone belle come te"
Attualmente l'opera si trova esposta nel MOMA, The Museum of Modern Art de Nueva York.
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